storia · termotecnica

impianti a radiazione

20150222_091147La forma di riscaldamento più antica è senza ombra di dubbio quella radiante, solo con l’ avvento del fuoco l’ uomo preistorico fece il tentativo a scaldare gli ambienti dove trovava riparo. Nasce così il camino,  che  per molti secoli rimase così come lo conosciamo.

Cinesi prima, coreani ed egiziani fecero notevoli passi in avanti in campo termotecnico.

Ai cinesi è attribuita l’ idea di accumulare il calore nei mattoni, idearono così le stufe senza fiamma. Usavano tre sistemi il Ti-Kang, un riscaldamento applicato ai pavimenti; il Koa-Kang, radiatori cui ci si poteva sedere e il Tu-Kang, riscaldatore di focolare aperto sulle parete.

I coreani 2000 a.C. iniziarono a scaldare i pavimenti canalizzando gas combusti dal focolare alla canna fumaria, passando sotto il pavimento (sistema ancora in uso).

I romani con gli edifici termali, furono i primi ideatori del riscaldamento centralizzato; un unica sorgente che scaldava più locali e edifici. Qui gli interi abitati erano poggiate su pilastri in mattone e tavelle, con disegni di labirinti che canalizzavano i fumi caldi proveniente da un unico focolare centrale. Canali verticali lungo le parete e i camini molto ben progettai convoglivano, i fumi verso l’ esterno.

Ci vollero molti secoli per passare alle stufe in porcellana e in ghisa.

Nel 1908 un tecnico inglese, brevetto un sistema di riscaldamento mediante irradiazione a soffitto; consisteva in tubi di acciaio cui scorreva acqua calda, annegati nel calcestruzzo; fu brevettato come riscaldamento a pannelli.

Gli impainti a pannello (sia asoffitto che a pavimento) hanno conosciuto uno sviluppo notevole negli anni 60 e 70 per diversi motivi, ricordiamo: il vantaggio di non occupare spazio come gli altri corpi scaldanti, un basso costo di installazione, la possibilità del raffrescamento estivo.

Dopo alcuni anni di succeso tale sistema fu abbandonato per diverse ragioni: errori di progettazione ( con consegiente cattiva regolazione della temperatura ambiente), errori di realizzazione (spesso i fenomeni di corrosione delle serpentine annegate davano luogo a perdite con danni materiali ed economici). Questi impianti sono stati realizzati spesso in immobili con elevata dispersione termica e bassa inerzia determinando, quindi, la necessità di elevare la temperatura dell’ acqua ( con scarso confort per gli occupanti) nonchè la difficoltà nella regolazione vista l’ inerzia propria del pannello annegato nelle strutture.

Oggi tale problematiche vengono affrontate da professionisti del settore, i pannelli trovano impiego anche per il raffrescamento prestando molta attenzione alle temperature superficiali, che tenendo conto dell’ umidità relativa non deve mai scendere sotto la temperatura di rugiada per evitare la condensa dell’ umidà dell’ aria, che danneggierebbe le strutture murarie e gocciolando negli ambienti.

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